Salve a tutti. Mi chiamo Leo Fabbri sono nato a Scarperia, ridente località del mugello alle pendici del monte Giogo, il 7 di Ottobre del 1948. Mi sono trasferito a Firenze nel 1961, sono sposato da 45 anni ed ho 2 figli e due nipoti. Da 7 anni abito ad Incisa in Val D’Arno (FI), qui almeno respiro aria pulita.
Dopo 38 anni di lavoro, dal Luglio 2002 sono in pensione. ( come passa il tempo ).
A questo proposito vorrei sottolineare che appartengo a quella categoria di lavoratori definiti “precoci” visto che la data di rilascio del mio libretto di lavoro risale al 1963, ed ho sempre lavorato.
Oggi purtroppo (nessuno lo dice ) ma il lavoro non c’e’ per tutti, quindi ci ritroviamo con tanti disoccupati e lavoratori precari. In questa situazione i datori di lavoro nè approfittano e riescono a rinnovare dei contratti dove tutto quello che era stato raggiunto dalla mia generazione nel periodo 1960 -1975 ( prima si lavorava 48 poi 44 ore alla settimana, le retribuzioni erano riparametrate al costo della vita, vedi scala mobile, etc.) se lo sono ripreso, con gli interessi.
Ho fatto il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri, presso il battaglione paracadutisti “Col. Moschin” oggi “Tuscania” di Livorno nel periodo 1968 – 1969, periodo molto movimentato.
Ho fatto per 8 anni l’elettricista civile e industriale, presso la ditta Fedi ( non sò se esite ancora ).
Ho costruito e collaudato centrali telefoniche con la società SIEMENS poi ITALTEL, per altri 9 anni.
Quindi sono approdato a ENEL, dove vi sono rimasto fino al pensionamento, ovvero per 21 anni.
E come diceva Toto “E’ la somma che fa il totale” arriviamo ai 39 anni di lavoro, e credetemi sono lunghi. Però capisco chi dice: “però almeno tu li hai potuti fare!”
Ho due figli e 2 nipoti, a cui auguro una società migliore. Ma considerando quello che vedo, sono pessimista.
Comunque la speranza è l’ultima a morire. E come diceva Lorenzo dei Medici, detto il magnifico: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia di doman non c’è certezza.”
Adesso faccio il volontario alla “Fratellanza Militare di Firenze” di P.zza San Salvi a Firenze e alla Misericordia di Figline. Una attività che mi impegna 3 giorni la settimana. Cosi mi tengo attivo fisicamente e mentalmente. Nello stesso tempo penso di essere ancora utile alla collettività.
Tutto sommato mi reputo fortunato, il lavoro anche se duro non è mai mancato. Spesso mi soffermo a riflettere per come sarà dura la vita per questi giovani, considerando quello che dovranno affrontare per farsi strada nella vita. Se le aspettative di vita saranno rispettate dovrei vivere altri 20 anni, e spero vivamente di vedere questi problemi risolti o ridotti. Se è vero che la vita merita di essere vissuta, occorre però che ci sia più giustizia sociale.
Leo Fabbri
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